La composizione
La composizione è un elemento chiave per capire se una
fotografia è stata scattata “con la testa” oppure no. E’ uno dei discriminanti
più semplici da individuare per distinguere una buona foto, da una mediocre, da una
che lascia un po’ a desiderare. C’è moltissimo da dire sulla composizione ma, almeno
per il momento, cominciamo a parlare solo degli elementi fondamentali per
migliorare rapidamente le vostre fotografie. Il primo suggerimento è di scegliere cosa fotografare. Sembra una cosa
stupida, ma vi assicuro che questo è un passo che troppe volte viene ignorato,
compromettendo prima ancora dello scatto la qualità finale dell’immagine. Vediamo di
approfondire un po’ questo concetto: sono quasi sicuro che almeno una volta,
sorpresi da un bellissimo tramonto abbiate preso in mano la vostra macchina
fotografica e abbiate iniziato a scattare fotografie. Sono altrettanto sicuro
che però, una volta tornati a casa non siete rimasti soddisfatti delle vostre
fotografie. Perché? Come fare ad ovviare a questo problema? Il modo più
semplice è proprio chiedersi cosa fotografare. Cosa vi ha colpito di quel
tramonto? Il colore? Le Nuvole? I raggi che filtrano tra gli alberi? Il
riflesso del sole nell’acqua? Bene, prima di accendere la macchina fotografica
prendetevi qualche secondo e rispondete a questa domanda. Una volta che avete
risposto a questa domanda, solo allora, potete accendere la macchina
fotografica. E’ inutile pensare di poter portare a casa una bella immagine
puntando la fotocamera a casaccio e premendo il pulsante di scatto senza prima
pensare. In quanto fotografi è vostro preciso compito guidare l’osservatore,
portandolo sui dettagli che secondo voi sono degni di attenzione. Quindi questo
è il primo suggerimento: pensate prima di scattare e cercate di capire cosa
rende bella la scena che avete di fronte a voi, solo in seguito pensate a come
far risaltare ciò che avete scelto e alla fine prendete la macchina
fotografica. Secondo suggerimento: siate semplici. Questo è un altro suggerimento
importantissimo. Se nel tramonto di cui parlavamo prima ci fosse un bell’albero
con a fianco un bimbo che gioca a palla, con dietro il ruscello con i pesci che
saltano, con lo scoiattolo che raccoglie le noci e un bel micio che dorme, non
fatevi ingannare (e smettete di usare sostanze stupefacenti). Voler inserire
tutti questi soggetti nella vostra fotografia significa quasi sicuramente
ottenere qualcosa di poco interessante. Presi singolarmente tutti questi
soggetti sono ottimi, ma quando si mescolano tutti nella stessa immagine,
tendono a produrre una fotografia disordinata in cui l’osservatore
difficilmente può orientarsi. Come vi dicevo prima, voi dovete aiutare
l’osservatore, non confonderlo: mantenere l’immagine semplice è la strada più
breve per raggiungere il vostro scopo. Da questo concetto ne deriva un altro,
quello che ho sentito per la prima volta da Bryan Peterson, espresso dalle
parole fill the frame, ossia
“Riempire la scena”. Avete analizzato la scena, trovato il dettaglio che
considerate
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Fill the frame |
fondamentale, escluso quelli secondari per non complicare
l’immagine. In quale altro modo potete aiutare l’osservatore in virtù di quel
principio di semplicità di cui parlavamo prima? Date maggior spazio possibile
al dettaglio che avete scelto, in modo da non lasciare dubbi circa le vostre
intenzioni. Se volete fotografare un animale dategli più spazio possibile,
stessa cosa se volete fotografare un viso, un albero o qualsiasi altra cosa.
Applicate questi semplici concetti e vedrete che subito le vostre immagini
diventeranno più interessanti.
Parlare di composizione implica
necessariamente anche parlare della regola dei terzi, che non è altro che un
metodo per aiutare il fotografo a scegliere come e dove posizionare il soggetto.
Non tutti i punti dell’immagine hanno lo stesso valore, ce ne sono alcuni che
vengono considerati particolarmente importanti e sui quali generalmente
l’occhio cade prima. Porre il soggetto in uno di questi punti significa dargli
automaticamente ancora maggior risalto, semplificando ulteriormente la lettura
dell’immagine. Analizziamo subito il funzionamento di questa regola.
Innanzitutto richiede di dividere l’immagine in tre bande verticali e tre bande
orizzontali. In pratica dobbiamo disegnare un campo da tris virtuale su ciò che
vediamo attraverso l’obiettivo. Queste linee ci aiutano in due modi diversi.
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la regola dei terzi |
Innanzitutto ci suggeriscono la posizione dell’elemento più importante della
nostra immagine. Infatti, una volta scelto l’elemento al quale vogliamo dare
più importanza, dovremo posizionarlo in una delle intersezioni tra le linee che
abbiamo virtualmente disegnato. Il senso comune, infatti, ci suggerisce di
posizionare i nostri soggetti al centro dell’immagine, ma questo (generalmente)
è un errore: i soggetti al centro tendono a rendere le immagini meno attraenti
e poco interessanti. Quindi ecco che le intersezioni per prima cosa ci indicano
i punti più importanti nei quali posizionare i nostri soggetti. Il secondo
aiuto che ci offre la regola dei terzi è quello di indicarci dove porre la
linea dell’orizzonte. Probabilmente, infatti, quando scattate una fotografia non
solo il vostro cervello tende a farvi porre al centro i soggetti, ma tende
anche a farvi posizionare la linea dell’orizzonte in una posizione tale da
tagliare la fotografia in due parti uguali. Questa è un’altra cosa da evitare:
dovete sempre scegliere se dare più peso al cielo o alla terra e, a seconda di
questa scelta, porre l’orizzonte in corrispondenza della linea superiore o
inferiore della griglia virtuale “disegnata” per applicare la regola dei terzi.
Se volete dare risalto al cielo, ponete l’orizzonte in corrispondenza della
linea inferiore, se invece volete dare risalto alla terra, l’orizzonte dovrà
essere posizionato in corrispondenza della linea superiore. Ecco quindi che la
regola dei terzi ci aiuta in due modi diversi, suggerendoci dove porre
l’orizzonte e dove porre il soggetto principale della fotografia. C’è molto
altro da dire sulla composizione, ma per ora possiamo fermarci qui. Ricordate
solo un’ultima cosa sul posizionamento del soggetto: ponetelo in modo da
lasciare spazio all’azione che si sta svolgendo: mi spiego meglio. Se avete un
soggetto che, ad esempio, guarda verso sinistra, lasciate spazio nella
direzione in cui il soggetto guarda e quindi ponetelo a destra. Questo permette
di avere una fotografia nella quale l’osservatore si sente più partecipe a ciò
che è rappresentato.
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